19760924 - 24 settembre **Discorso Divino di Bhagavân Shrî Sathya Sai Baba** =====La fiducia in sé stessi è il primo passo===== In una sola frase rivelo l’essenza di tutti i testi del Vedānta:\\ la Coscienza del Sé, che pervade tutti gli esseri viventi e te stesso, è una ed unica.\\ Ricorda costantemente questa Verità!\\ (Versi Telugu) [1] Incarnazioni del Divino Sé!\\ Oggi il mondo deve affrontare molte difficoltà a causa della civiltà moderna; la vita stessa è diventata una sequenza di problemi. È un vero peccato che oggi l’uomo non sia in grado di avere neanche un briciolo della pace, della felicità, della salute e della lunga vita di cui i suoi antenati beneficiavano. Lo sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni ha reso il mondo più piccolo e le distanze tra i vari paesi si sono ridotte; i problemi e le difficoltà di una certa nazione non sono circoscritti solo a quella, ma si propagano al mondo intero come un incendio furioso, facendolo tremare sotto il suo impatto. Attualmente l’uomo si trova nella condizione di possedere tutto ciò che desidera dal punto di vista materiale, ma di essere privo di pace mentale e di felicità. [2] L’uomo moderno vive nell’illusione che la pace e la felicità si trovino all’esterno, perciò le cerca nel mondo. Incapace di comprendere che egli stesso è l’incarnazione della pace, la cerca nel turbolento mondo esteriore; lotta per i suoi diritti ma dimentica i suoi doveri verso gli altri esseri umani e verso il Paese. \\ La causa principale di questa situazione è che egli ha perso la fiducia in sé e cerca conforto e sicurezza nel possesso di beni materiali; ha dimenticato la sua vera natura perché ha sviluppato la visione esteriore e non quella interiore: in realtà, è completamente ignaro della sua reale essenza. \\ L’uomo è diventato cieco al punto da non comprendere che il mondo non è altro che un riflesso delle impressioni e dei sentimenti presenti nella sua mente, e non sa capire che essa è responsabile di ogni cosa: senza la mente, il mondo non esiste affatto! Pertanto deve rendersi conto che l’intero mondo oggettivo è una creazione della sua stessa mente. [3] Se una spina punge il piede provoca sofferenza, tuttavia un’altra spina può rimuovere quella che si è conficcata nel piede ed alleviarne il dolore. La mente può essere paragonata ad una spina: essa può cancellare i peccati così come può accumularli. Ed ancora, la mente è responsabile della nascita del corpo umano, così come del suo ritorno alla terra. Pertanto ogni essere umano ha il dovere di comprendere la vera natura della mente. Si afferma:\\ Mana Eva Manushyānām Kāranam Bandha Mokshayoh \\ La mente soltanto è responsabile della schiavitù o della liberazione dell’uomo L’individuo deve realizzare questa verità e purificare la mente rimuovendo l’illusione e coltivando pensieri sacri e nobili. Questo è il primo dovere di ogni aspirante spirituale! [4] Oggi l’uomo soggiace all’illusione che il mondo intero sia in uno stato di disordine perché la sua mente è irrequieta. In realtà, la mente è irrequieta a causa dei suoi stessi problemi, non di quelli del mondo. La pace è come una sorgente che scaturisce dall’interno, non si può ottenerla dal mondo esteriore. Una mente pura è come una ghirlanda di cristalli attraverso la quale scorre il filo della Divinità. Se la ghirlanda è fatta di cristalli, il filo è ben visibile, se invece è fatta con i semi di Rudrāksha, il filo non si vede. Perciò dobbiamo mantenere la mente sempre pura e trasparente, in modo da manifestare la nostra Divinità. Tuttavia, a causa dell’ignoranza, invece di sforzarci di conseguire tale stato di purezza, accresciamo sempre più l’oscurità della mente che di per sé è già cupa; infatti ci abbandoniamo ai piaceri sensoriali, rimaniamo intrappolati nelle tenebre dell’ignoranza e alla fine precipitiamo nell’abisso più profondo. [5] Oggi gli indiani non credono a ciò che vedono con i propri occhi; sono così ignoranti che cercano di guardare attraverso gli occhi degli occidentali, di sentire attraverso i loro orecchi e di fare esperienza del mondo mediante il loro cuore. La loro vita è sottoposta ad un tale condizionamento che hanno perso la propria individualità. In realtà, l’uomo vero vede con i propri occhi, sente con le proprie orecchie e fa esperienza con il suo cuore: solo così può essere definito un vero essere umano. È detto: \\ Mānasyekam, Vāchasyekam, Karmanyekam Mahātmanām \\ Mānasyanyat, Vāchasyanyat, Karmanyanyat Durātmanām \\ Coloro che hanno conseguito unità di pensiero, parola ed azione sono grandi Anime. \\ Chi non ha raggiunto unità di pensiero, parola ed azione è malvagio [6] La vostra fame sarà saziata solo se mangiate, non se qualcun altro mangerà al vostro posto; voi stessi dovrete assumere il farmaco che cura la vostra malattia; è insensato assumere un medicinale per curare la malattia di qualcun altro. Analogamente, dovete sforzarvi di ottenere la grazia di Dio per curare la malattia del ‘ciclo delle nascite e delle morti’. La sofferenza non verrà alleviata imitando gli altri o seguendo le loro esperienze. Ecco perché sviluppare la fiducia in sé stessi è proprio il primo passo della disciplina spirituale.\\ Se avrete fiducia in voi stessi, potrete accedere alla sfera spirituale; chi invece è privo di fiducia in sé non potrà accostarsi al sentiero spirituale per quanto intensa sia la sua pratica, per quanto erudito possa essere e per quanto grandi siano i Maestri di cui abbia avuto la visione, il contatto e la conversazione. Una persona affetta da tale stupidità non potrà accedere al sacro sentiero della spiritualità. \\ Oggi la gente tende a seguire i profani e gli incapaci diventando sempre più ignorante, proprio come un cieco che segue un altro cieco. Seguendo ciecamente gli altri e imitandoli, perderete la fiducia in voi stessi. [7] Incarnazioni del sacro Sé! \\ La continua contemplazione di Dio è la disciplina stabilita per la gente di questa sacra terra di Bhārat. Essendo nati in questa terra vedica e avendo acquisito il nobile nome di Bhāratīya (cittadini di Bhārat), è segno d’ignoranza non riuscire a comprenderne il vero significato. \\ L’intero universo non è altro che il riflesso della Divinità. Il sole, uno ed unico, che risplende in cielo, si riflette in numerosi recipienti colmi d’acqua e appare come molti. I contenitori possono essere diversi, ma il sole che vi si riflette è uno soltanto. È stolto chi si fa ingannare dai riflessi del sole che appare come molti nei diversi contenitori. Il corpo di ogni essere umano è come un recipiente. Quale Incarnazione del Sé (Ātma Svarūpa), Dio si riflette nel corpo di ogni individuo: Egli è il Paramātma stesso, il Sé Supremo, Unico ed Universale. Ogni ricercatore spirituale deve tenere bene a mente questa Realtà! \\ Affinché la gente comprenda questa grande verità spirituale, nell’arco dell’anno si celebrano in India numerose festività sacre. Ogni ricorrenza commemorata ha un significato ben preciso e trasmette un profondo valore interiore. Sfortunatamente, la gente non comprende lo scopo elevato di tali eventi, e durante queste festività trascorre il proprio tempo in attività frivole e inutili, facendo festa con banchetti sontuosi. [8] Il significato profondo della festività di Navarātrī è di trascendere Sattva, Rajas e Tamas, i tre guna o attributi, che sono rappresentati da Mahā Durgā, Mahā Sarasvatī e Mahā Lakshmī, e di fare esperienza della vera natura umana. L’uomo deve sforzarsi di realizzare l’aspetto trascendente della Divinità controllando i tre guna, per lo meno fin dove può. Questa è la disciplina spirituale in cui deve impegnarsi durante questi nove giorni di Navarātrī al fine di conseguire la grazia di Dio. Solo così potrà fare esperienza della vera pace mentale, e attraverso la pace potrà ottenere la felicità. Il grande poeta e santo Tyāgarāja ha spiegato proprio questo nel suo famoso canto devozionale ‘Santhamu leka Soukhyamu ledu’: senza pace non può esserci felicità. \\ La pace è assolutamente indispensabile per un essere umano, è il suo vero respiro vitale. La pace non si ottiene rinvigorendo il corpo fisico, sviluppando l’intelletto, la ricchezza o la progenie. Il re Dhritarāshtra possedeva tutti questi requisiti, tuttavia non riuscì a godere della pace perché non aveva la forza del Dharma e della Divinità a sostenerlo; perciò divenne vittima di una mente malvagia e di cattive qualità, e alla fine morì. [9] Incarnazioni dell’Amore! \\ Dharmabala, la Forza del Dharma, e Daivabala, la Forza del Divino, sono i due fattori più importanti per ottenere il successo negli sforzi umani. Bisogna quindi conquistarli dedicando la propria vita al servizio della società; inoltre si deve riconoscere la verità che tutti sono divini e che lo stesso Principio Divino (Atmico) pervade ogni essere vivente. \\ Non siate preda di qualità malvagie come l’odio, la gelosia, l’orgoglio e l’ostentazione. È essenziale che ogni individuo dedichi la sua vita al servizio della società con gioia e zelo. \\ Ogni anno, durante la festività di Navarātrī, è usanza issare la bandiera di Prashānti sul tempio. Qual è il significato di tale consuetudine? Significa manifestare Sat-Cit-Ānanda Svarūpa, la vera essenza di Essere-Consapevolezza-Beatitudine che risiede nel nostro cuore, ed in tal modo fare esperienza del Principio Atmico, il vero Sé. \\ Non si tratta d’innalzare semplicemente una bandiera, ma d’insediare nella nostra coscienza la bandiera della Pace suprema, affinché governi il regno del nostro cuore. [10] Incarnazioni del Divino Sé! \\ Da oggi, a Prashānti Nilayam hanno inizio i nove giorni di Navarātrī durante i quali ci saranno numerosi eventi. Desidero che tutti voi partecipiate e coltiviate nobili qualità, e che ne ricaviate la Pace suprema. Durante questi nove giorni cercheremo di ottenere una più profonda comprensione della natura della mente. \\ Concludo il Mio discorso benedicendovi, con la speranza che vogliate dedicare tempo ed energia per comprendere i concetti che saranno insegnati nei prossimi giorni. (da: La mente e i suoi misteri - Ed. Mother Sai Publications)