19761001 - 01 ottobre **Discorso Divino di Bhagavân Shrî Sathya Sai Baba** =====Lo scopo delle religioni è disciplinare la mente===== Colui che i Musulmani adorano come Allah,\\ i Cristiani come Geova,\\ i Vishnuiti come Vishnu dagli occhi di Loto,\\ i Shivaiti come Shambu\\ che conferisce lunga vita, salute,\\ ricchezza e prosperità a tutti,\\ quel Sé Supremo è Uno ed Unico\\ (Versi Telugu) [1] Incarnazioni del sacro Sé!\\ Sin dai tempi antichi, l’India ha dato al mondo pace e gioia, grazie al suo insegnamento spirituale. Fu il popolo indù a diffondere in tutto il mondo il sacro ideale: Lokā Samastā Sukhino Bhavantu \\ Possano tutti i mondi essere felici Re e imperatori, saggi e veggenti, le nobili e virtuose madri dell’India hanno alimentato e sostenuto questo nobile principio sin dall’antichità. \\ Nel medioevo, tuttavia, si consolidò l’usanza di travisare le ingiunzioni vediche, di diffondere significati errati e interpretazioni scorrette dei mantra vedici, e di creare nuove religioni e sette in base ad alcune forme alterate delle Divinità vediche. Varie sette religiose, nate in quel modo, introdussero sistemi diversi di adorazione delle Divinità, modificando anche i rituali di culto. [2] A tale riguardo va ricordato che le varie tradizioni religiose e le relative pratiche sono state create per rafforzare il carattere e non per essere diffuse a fini egoistici tra la popolazione. In ogni caso la verità di base delle varie fedi è una ed unica; infatti le diverse religioni sono state fondate al solo scopo di disciplinare la mente e di condurre l’uomo al Divino. L’essenza, la meta e l’obiettivo di tutte le religioni è conseguire la purezza della coscienza. \\ Con il passare del tempo, però, queste nobili e sacre ideologie sono andate declinando, mentre alcuni personaggi dalla mente ristretta e motivati dall’egoismo hanno distorto ed interpretato in modo errato le grandi religioni, diffondendo anarchia nel mondo. Attualmente, molti accusano la religione e le caste ritenendole responsabili dei disordini e dei conflitti presenti nella società. [3] Religione e casta non sono affatto responsabili delle dispute e dei disordini sociali. L’ego e la gelosia di alcuni uomini egoisti ne sono i veri responsabili. Costoro fanno lo sporco gioco di disseminare confusione e controversie nella società in nome della religione; è indispensabile rendersene conto. Oggi si tenta di distruggere la religione ed il sistema delle caste credendo erroneamente che siano questi i responsabili di tutti i mali sociali. Quello che dobbiamo fare, invece, è distruggere i sentimenti di odio e d’intolleranza verso la religione e la casta, ma non distruggere la religione e la casta in sé. C’è una sola religione, la religione dell’amore \\ C’è una sola casta, la casta dell’umanità Non vi è alcun bisogno di fare del proselitismo, né di dare spazio a pensieri malvagi. Qualunque sia la vostra religione o razza, è assolutamente indispensabile che vi rendiate conto che l’essenza di tutte le religioni è una ed unica. [4] Sin dai tempi più remoti, la Sapienza antica del Sanātana Dharma, la divina Legge universale, è stata coltivata e nutrita nel Paese di Bhārat, l’India. \\ Purtroppo, con il passare del tempo, nel pensiero filosofico induista, il Principio di unità enunciato dal Sanātana Dharma ha lasciato il posto al dualismo ed alla molteplicità; ne sono quindi emerse due correnti, i Vishnuiti e gli Shivaiti, nonché altri gruppi minori. \\ Persino nelle religioni più recenti, come l’Islam e il Cristianesimo, sono sorti numerosi movimenti, perciò non c’è da stupirsi che anche in un antico credo religioso come il Sanātana Dharma ne siano comparsi diversi. \\ Nell’Islam ci sono due correnti: Sciita e Sunnita; anche nel Cristianesimo ce ne sono due: Cattolici e Protestanti, nonché altre correnti ideologiche minori. Per il solo fatto che in una religione si professino vari culti, non si deve negare l’esistenza di Dio, né si possono rinnegare Īshvara, Allah, Cristo o altre Divinità. I devoti delle varie religioni venerano Dio con nomi diversi, ma Dio è uno. [5] I Musulmani si riferiscono a Dio con il nome di Allah ed usano la parola ‘Namaj’ per definire la preghiera. Gli studiosi che nella religione induista sono chiamati ‘Pandit’, nell’Islam si chiamano ‘Khajis’, mentre agli esperti delle sacre Scritture viene dato il nome di ‘Ullah’. I Veda sono il fondamento della religione induista, mentre il Corano è la base dell’Islam. Pertanto i nomi sono diversi, ma il pensiero di base e la corrente d’amore sono gli stessi in tutte le religioni: si deve quindi riconoscere questa verità. \\ Molti profeti l’hanno compresa e hanno diffuso il Principio di unità tra le religioni del mondo. Attraverso quest’unità essi hanno cercato di elevare l’umanità al livello della Divinità. [6] Adi Shankarāchārya era un eminente esponente del Principio di Unità-Purezza-Divinità e divulgò la sublime filosofia del non-dualismo (Advaita). Egli era il figlio prediletto di Shivaguru e Aryamba, una coppia di devoti bramini dello stato del Kerala, nell’India meridionale. Già in tenera età conosceva a fondo i Veda, i Purāna e le sacre Scritture; attribuì grande importanza alla via della Saggezza e della Conoscenza Suprema (Jñāna) ed annunciò la verità: Advaita Darshanam Jñānam \\ Vera Saggezza è la visione dell’Unità Egli diffuse nel Paese la filosofia del non-dualismo e spiegò che il Principio Divino è Uno ed unico in tutti, ma a causa delle differenze esistenti fra le persone, Dio viene immaginato con nomi e forme diversi. Egli dimostrò che il Sé Supremo che tutto pervade è Uno, secondo gli aforismi vedici: Ekoham bahusyām \\ Sono Uno, che Io divenga i molti Īshvara sarva Bhūtanām \\ Dio è immanente in tutti gli esseri Īshāvāsyam idam sarvam \\ Tutto questo [Universo] è pervaso dal Divino [7] Considerando che l’uomo comune non è in grado di com-prendere cosa sia la ‘Visione dell’Unità’ e di conseguire le nobili altezze della spiritualità, Rāmānujāchārya annunciò la stessa verità attraverso la filosofia del non-dualismo qualificato (Vishishta advaita). Egli attribuì grande importanza alla devozione come sentiero per conseguire la Divinità e spiegò che è impossibile ottenere il Divino se non c’è devozione, che Dio è Colui che viene servito e che tutti gli esseri umani sono i Suoi servitori. In base a questa premessa, egli divulgò la filosofia del non-dualismo qualificato secondo la quale Dio è la sorgente, il sostegno e la meta dell’essere umano e può essere raggiunto soltanto attraverso il sentiero della devozione. \\ Durante il lungo ciclo delle nascite e delle morti, il Sé individuale si è separato dalla sua sorgente, il Sé Supremo, perciò ora deve fare ritorno alla sua origine. \\ Rāmānujāchārya paragonò l’anima individuale a un fiume e l’Anima Universale al mare. Proprio come il fiume scorre fino al mare e vi confluisce, così anche il fiume chiamato Sé individuale alla fine dovrà fondersi nel mare, nel Sé Supremo, percorrendo il sentiero della devozione. [8] Da un’analisi approfondita di questo pensiero filosofico si può dedurre che anch’esso è una sorta di non-dualismo. Se consideriamo l’esempio del fiume che scorre verso il mare e alla fine vi confluisce perdendo completamente la propria identità, sorge la seguente domanda: da dove proviene quel fiume? Proviene dalle gocce di pioggia. Ed ancora, da dove scaturiscono le gocce di pioggia? Dalle nuvole. La successiva domanda logica sarebbe: da dove nascono le nuvole? Dal mare, poiché l’acqua marina evapora a causa del calore del sole dando origine alle nuvole. È quindi evidente che quell’acqua fa ritorno al mare stesso e vi s’immerge. \\ Questo fenomeno trasmette un significato speciale e unico, ed è la ragione per cui tale scuola di pensiero è stata definita del non-dualismo qualificato. Se l’uomo vuole raggiungere la sorgente, ovvero il Sé Supremo, solo la corrente d’amore potrà condurlo a quella fonte. Questo sacro amore per Dio è detto devozione e deve essere puro, costante e disinteressato. La devozione non desidera nulla, eccetto Dio. L’amore per Dio non vuole oggetti materiali, non brama felicità, comodità o agi. Proprio come uno guarda nello specchio e si sente felice nel vedervi il proprio riflesso, allo stesso modo l’individuo vede sé stesso riflesso nello specchio [della manifestazione] di Dio e si sente felice. Questo fenomeno è detto devozione. Pertanto Rāmānujāchārya ha dato priorità alla devozione e ne ha diffuso la pratica ovunque. [9] Madhvāchārya invece pensava che l’uomo non avrebbe saputo realizzare la sua innata Divinità seguendo semplicemente la via della devozione e della saggezza, perciò fondò la scuola filosofica del dualismo (Dvaita). Egli riteneva che se l’uomo abbandona completamente il suo Sé individuale, diviene una ‘non-entità’ e non può fare esperienza della Divinità. Per questa ragione dichiarò che l’individuo deve restare come Jīva, e il Paramātma come tale. Solo se l’uomo rimane come Sé individuale potrà fare esperienza del dolcissimo amore di Dio.\\ Egli fondò e divulgò la scuola filosofica del dualismo, basandola su questa teoria. L’esempio offerto a sostegno di questo pensiero filosofico è che lo zucchero non può rendersi conto della sua stessa dolcezza. Qui Dio è paragonato allo zucchero e il Sé individuale ad una formica. Se quest’ultima (cioè l’individuo) vuole assaporare la dolcezza dello zucchero (ovvero Dio), deve mantenere la sua identità di Sé individuale. Questa è l’essenza della filosofia del dualismo diffusa da Madhvāchārya. [10] Guru Nanak, fondatore della religione Sikh, divulgò il concetto di devozione e di resa totale come strumenti per la realizzazione di Dio. Anch’egli sostenne che bisogna salvaguardare la propria devozione con coraggio ed ardimento. Uno dei principi importanti della religione Sikh propugnato da Guru Nanak è che non si deve desiderare la proprietà altrui. Egli riteneva che il coraggio e il valore siano essenziali per tutelare la propria devozione per Dio. [11] Il Buddismo fu fondato da Gautama Buddha, il figlio del re Suddhodana e della regina Mayadevi. Egli condannò lo spreco d’energia umana causato dall’uso improprio dei sensi donati da Dio, e perorò il retto utilizzo della mente e dell’intelletto per realizzare la Verità e quindi ottenere la vittoria sul dolore. Con un’adeguata ricerca, si deve comprendere lo scopo e l’importanza della vita umana e capire che le sofferenze e le difficoltà sono una conseguenza delle proprie illusioni. I tre principi fondamentali del Buddismo sono: Buddham Sharanam Gachhāmi \\ Prendo rifugio nell’intelletto illuminato Dharmam Sharanam Gachhāmi \\ Prendo rifugio nel Dharma Sangham Sharanam Gachhāmi \\ Prendo rifugio nella comunità religiosa Gautama Buddha non menzionò mai la parola ‘Dio’ o ‘devozione’, propugnò bensì la via del Dharma (nel linguaggio Pali, ‘Damma’ significa insegnamento, dottrina) e le qualità dell’amore e della compassione che devono essere coltivate da ogni essere umano. [12] Vardhamana Mahāvīra fu un grande esponente del Giainismo. Anch’egli diffuse il culto della devozione e della resa totale quali strumenti per ottenere la liberazione e sottolineò che l’uomo deve avere, come obiettivo, l’adempimento del proprio dovere. Il contributo più importante che il Giainismo diede al pensiero filosofico indiano fu il principio della non violenza (Ahimsa), portato al limite estremo di non causare danno ad alcuna forma di vita della creazione. Poiché l’intero universo è la manifestazione di Dio, e Dio è immanente in ogni essere vivente, non si deve fare cattivo uso di niente nell’universo e nessun essere vivente deve essere danneggiato o ferito. [13] Lo Zoroastrismo, chiamato anche la Religione dei Parsi e Religione Persiana, è stata una delle prime religioni al mondo. Zoroastro, o Zaratustra, fu il fondatore di questa religione, la quale esorta a bruciare continuamente nel fuoco della saggezza i pensieri cattivi e i desideri che si presentano alla mente per far sì che la luce della saggezza risplenda fulgida nel cuore, che deve diventare il sacro altare in cui insediare il fuoco della saggezza. \\ La religione Zoroastriana ritiene che, un giorno o l’altro, in quel fuoco saranno ridotti in cenere tutti gli oggetti, gli individui e persino ogni atomo dell’universo, inoltre che il fuoco distrugge ogni cosa nell’universo e la cenere ne è la forma finale; anche se viene gettata nel fuoco, la cenere rimane sempre tale. Questo esempio ha un significato profondo, ovvero che il fuoco della saggezza riduce in cenere tutti i desideri. Questa è la sintesi dello Zoroastrismo diffuso da Zoroastro.\\ [14] L’essenza dell’analisi finora svolta è che tutte le religioni del mondo mettono in rilievo due fattori importanti: la saggezza e la devozione, quali strumenti essenziali per la realizzazione di Dio. Ognuna di queste religioni porta il nome del suo profeta. La religione Sai, tuttavia, è l’essenza di tutte le religioni e perciò va approfondita e divulgata. L’essenza, il significato e lo scopo di tutte le religioni è solo uno. Nessuna religione al mondo insegna l’odio, la discordia e la malvagità. Tutte le religioni insegnano solo cose buone.\\ Comprendendo questa verità, ci si deve comportare con attenzione e giusta cognizione. \\ Se si acquisisce un intelletto discriminante, quale religione sarà negativa?\\ Ascolta, oh valoroso figlio di Bhārat!\\ (Versi Telugu) [15] Nelle otto giornate finora trascorse ci siamo sforzati di comprendere la natura della mente che dà impulso a tutte le attività intraprese dall’uomo. \\ La famiglia ed i doveri stabiliti per il capofamiglia costituiscono la base per tutte le attività di servizio e per l’osservanza delle tradizioni e dei rituali. Solo se nella nostra famiglia c’è armonia, saremo in grado di redimere un altro nucleo familiare; perciò nella nostra casa sforziamoci di creare un’atmosfera serena e armoniosa. I componenti della famiglia devono comprendersi l’un l’altro e riconoscere la sacralità della relazione che intercorre tra loro. Se sapremo creare pace e armonia nella famiglia, questo equivarrà a far rinascere l’antico Dharma vedico ed il Principio dell’Unità, che è divino. In tal modo ripristineremo l’antica cultura di Bhārat che per lunghe ere e per generazioni è stata onorata da milioni di persone in tutto il mondo. [16] Incarnazioni del Divino Sè! \\ Voglio che voi riconosciate in tutte le religioni del mondo il Principio di Unità, Purezza e Divinità e viviate come fratelli e sorelle, indipendentemente dalla vostra tradizione religiosa e dalla razza, e che diffondiate in tutto il mondo la buona novella della ‘Fratellanza dell’uomo e della Paternità di Dio’. È indispensabile mettere in pratica i grandi Principi di sacrificio, amore per il Paese e visione spirituale che, sin dai tempi antichi, sono saldamente insediati nel cuore degli Indiani. Fede nella propria religione e nelle pratiche devozionali, amore puro e altruistico sono essenziali per ogni essere umano; l’egoismo, l’egocentrismo e la cattiveria sono invece i suoi peggiori nemici. L’uomo deve scacciare tali nemici per fare spazio nel suo cuore alle nobili qualità del puro amore e della costante contemplazione di Dio. Questa è la caratteristica peculiare del vero devoto. Perversione, paura e illusione non sono qualità di un vero essere umano; nella natura umana non c’è posto per simili requisiti. Chi si attiene alla verità ed alla retta condotta non deve aver paura di nulla al mondo. [17] Incarnazioni del Divino Sé! \\ L’uomo deve acquisire una mente ferma ed una visione stabile: questa è l’assoluta priorità; deve essere saldo come una roccia nella fede in Dio, cosa che può ottenere soltanto con una mente stabile. Lungo il nostro cammino possiamo incontrare innumerevoli ostacoli e avversità, ma dobbiamo procedere e raggiungere la meta, incuranti di tali impedimenti. Hai deciso di realizzare qualcosa: non arrenderti finché non ottieni ciò che volevi;\\ hai desiderato qualcosa: non rinunciare finché il tuo desiderio non sia soddisfatto;\\ hai chiesto qualcosa: non desistere finché non ricevi ciò che hai chiesto;\\ hai pensato a qualcosa: non cedere finché il tuo pensiero non si sia realizzato.\\ Incapace di sopportare la tua tenacia, Egli Stesso esaudirà la tua preghiera oppure, dimentica te stesso e continua a chiedere con tutto il cuore.\\ Lasciare tutto a metà e ritirarsi è indegno del proposito di un devoto\\ (Versi Telugu) Dobbiamo acquisire questa stabilità mentale! La nostra mente deve essere educata a coltivare buoni pensieri, buone attitudini e inclinazioni. Vi ho già spiegato che la mente non ha una forma propria, ma assume una forma particolare a seconda dei pensieri e dei sentimenti che nutre in un dato momento; perciò non dovete permettere a pensieri e sentimenti cattivi di introdursi nella mente. Anche se dovessero infiltrarsi, cercate di allontanarli e rimpiazzateli con pensieri e sentimenti buoni. [18] Quando comprenderete la verità che le persone di fedi differenti sono soltanto parte dello stesso Sé Supremo (Paramātma), non ci sarà più spazio per differenze di religione, casta, razza, eccetera, né per la gelosia e per l’odio.\\ Quelli di voi che negli ultimi otto giorni hanno assistito a questi discorsi devono essere pronti a dichiarare in termini inequivocabili, se qualcuno farà loro delle domande al riguardo, che l’essenza di tutte le religioni è la Religione Sai.\\ Concludo il Mio discorso benedicendovi, con la grande speranza che tutti voi possiate acquisire coraggio, fiducia ed entusiasmo. (da: La mente e i suoi misteri - Ed. Mother Sai Publications)