01 - gennaio 2011

Pensieri del giorno di Sri Sathya Sai Baba

GENNAIO 2011

1.1.11 Non sprecate tempo speculando su cosa potrà accadere in questo Anno Nuovo; se le vostre azioni sono buone, il futuro non potrà che essere buono. Il futuro della nazione dipende dalle vostre azioni. Dio è un Testimone, non protegge né punisce; ognuno è responsabile del suo piacere e della sua pena. In questo anno, generate in voi dei sentimenti nuovi e sacri e rendete tutti felici; non mirate al denaro, mirate all’amore. Quando avrete sviluppato l’amore, non ci sarà più spazio per le qualità malvagie come la rabbia, la gelosia ecc. Se le vostre azioni e i vostri pensieri sono buoni, il vostro futuro sarà buono e tutto il paese, anzi tutto il mondo prospererà. Pregate per la pace e la prosperità del mondo intero; la pace si può raggiungere soltanto tramite la pratica dei valori umani. Baba

2.1.11 Solamente un devoto fervido può capire e sperimentare la beatitudine dell’unità con Dio. Lo zucchero sembra amaro alla persona che è affetta dalla malaria ma il difetto è nella sua lingua e non nello zucchero. Lo stesso accade a chi è preda del desiderio delle cose del mondo: se siete immersi in esso, non potete sperimentare la dolcezza della Divinità. Nutrite la convinzione certa: “Dio è in me, con me, intorno a me e dietro di me”. Se pensate in questo modo, diventate divini; non intrattenete mai l’idea di essere separati da Dio. Baba

3.1.11 Voi potreste pensare che tutti coloro che sono coscienti dell’avvicinarsi della loro fine, come il Re Parikshit, utilizzino il tempo cercando di ottenere la visione di Dio ma tale desiderio può sorgere nella mente soltanto come conseguenza di un bilancio favorevole dei meriti acquisiti in molte vite, non si manifesta all’improvviso. Considerate la grande differenza tra ciò in cui Parikshit era impegnato, quando seppe che la vita che gli era concessa si affrettava a finire, e le occupazioni del demone re Kamsa quando seppe che la sua fine era ormai in vista! Queste due attitudini sono chiamate Deva e Asura, divino e demoniaco. Solamente quelli che sono dotati di virtù divine hanno la propensione a compiere azioni buone e ad albergare pensieri buoni, fede in Dio, compassione verso tutti gli esseri, verità, non violenza, amore e rimorso per aver deviato dalla via giusta; il pensiero di Dio e l’anelito di fare azioni che santificano sorgono durante gli ultimi giorni soltanto in loro. Baba

4.1.11 Tutti voi siete dotati di poteri illimitati, neppure una singola persona ne è priva! Per raggiungere la consapevolezza di questo potere, dovete unirvi alla compagnia dei pii, dovete insistere nella pratica spirituale (Sadhana) e dovete praticare la ripetizione del Nome Divino e della meditazione. A cosa servono tutti gli ingredienti di cucina, pur avendone in quantità, se non sapete come cuocerli per farne del cibo gradevole? Il modo simile, se ignorate con leggerezza e lasciate inutilizzato tutto ciò che è necessario per il vostro mantenimento e progresso, come ne trarrete beneficio pur avendolo in voi stessi? Voi dovete sforzarvi di vedere e comprendere il Potere Universale (Shakti) che è la base di tutte le manifestazioni del nome e della forma nel mondo. Baba

5.1.11 Il metodo di colui che cerca davvero non consiste nel perdere tempo in discussioni e affermazioni di fede nei dogmi; egli non si delizia nel vedere centodue conchiglie vuote sulla spiaggia, cerca di ottenere le perle che si trovano nel profondo del mare in cui si tuffa volentieri e coraggiosamente per raggiungerle. I Veda rivelano l’ideale da seguire e tracciano la strada che porta alla Realizzazione. La vostra meta non deve essere una mera fede vuota, sono il livello raggiunto (Sthithi) e la saggezza ottenuta (Siddhi) che contano. Lo scopo vitale del cercatore è quello di raggiungere il compimento tramite l’esercizio spirituale (Sadhana) continuo. La fusione con il Divino è il raggiungimento della pienezza: questa è la vittoria suprema per il cercatore vero. Baba

6.1.11 Coloro che sono immersi nell’egoismo, nell’ammirazione di sé, nell’avidità, nel vizio, nella violenza e nella disonestà saranno assaliti dai desideri malvagi durante gli ultimi giorni e distruggeranno se stessi. Il virtuoso giunge alla manifestazione della Divinità interiore (Kaivalya), o auto-realizzazione, mentre il malvagio ottiene soltanto l’inferno (Naraka). L’occhio dello spettatore vede la stessa conclusione, la morte, ma i fini raggiunti dai due sono differenti; invisibile a coloro che sono all’intorno, la meta è determinata dai pensieri che sorgono nella mente durante gli ultimi momenti. La fine della vita è normale, la visione di Dio (Darshan) è qualcosa da ottenere e meritare. Questo è unico. Da qui il proverbio “Quando il disastro è imminente, l’intelletto si corrompe! (Vinasa Kale, viparitha buddhi)”. Soltanto in quelli che stanno per essere distrutti nasceranno e saranno accolte le intenzioni malvagie; gli ultimi pensieri di quelli che devono essere benedetti con la visione di Dio consisteranno di ciò che è puro ed eleva. Baba

7.1.11 Quando otterrete il Compimento, la vostra vita si saturerà di Beatitudine Divina insuperabile e voi sperimenterete l’unità di pensieri, emozioni e conoscenza con tutti, sarete in estasi, immersi nell’Uno e Unico, nel Principio Divino Eterno, il solo che può donare la gioia; questa è la gioia genuina, non ve ne sono altre. Dio è l’incarnazione della gioia eterna che non diminuisce. Coloro che sono leali verso di Lui accettano l’assioma che dice “Dio è la fonte di gioia più alta”. Baba

8.1.11 Gli sciocchi che non possono afferrare la Verità, che non riconoscono la Divinità e il potere di Dio e non hanno fede in Lui, vivono illudendosi di poter essere protetti dai propri progetti ed avere successo tramite i propri sforzi! Il fatto è che neppure il risultato più piccolo può essere ottenuto senza la Grazia di Dio. Nonostante questo sia vero, noi non dobbiamo comunque sedere con la mani in mano convinti che le cose si realizzino da sole se e quando Dio vorrà: lo sforzo umano è essenziale e tutti devono sforzarsi. Voi dovete usare la forza e la capacità di cui siete dotati e decidere di procedere nel lavoro lasciando a Dio la responsabilità del successo perché tutti gli sforzi diventano inutili senza la Sua Grazia. Baba

9.1.11 La mente schizza via continuamente per la tangente; la meditazione è il processo con cui viene addestrata ad acquisire concentrazione. Quando si scopre la sua verità fondamentale, ciò che è evanescente, ingannevole e portatore di infelicità non la inganna più; essa diventa invece uno sbocciare di gioia, di felicità e verità e non è più oppressa dall’afflizione e dal dolore. Quando voi visualizzate e raggiungete la Beatitudine nella consapevolezza della Realtà Suprema, anche la vostra vita assume uno splendore nuovo. Il sapore del frutto è manifesto se lo si mangia senza lasciarne indietro alcuna porzione; così, una volta scoperto il gusto della meditazione, voi abbandonerete tutti i dubbi e le discussioni su di essa e vi ci dedicherete pienamente. Iniziate quindi tutti la meditazione da oggi, anche da questo momento! Baba

10.1.11 Voi siete contenti del fatto che questo corpo fisico sia vostro, è vero? Allora, se sapeste di possedere due corpi dovreste essere doppiamente contenti! Nello stesso modo, con la conoscenza di avere un numero di corpi crescente, la contentezza aumenta e, quando si scopre che tutto l’universo è un corpo unico e la coscienza universale diventa parte della consapevolezza, la Beatitudine (Ananda) è completa. Per ottenere questa consapevolezza universale, bisogna distruggere i muri della prigione egocentrica limitata. Quando l’ego-sé si identifica con l’Anima Individuata (Jivi) o Atma, la morte non c’è più. Quando l’ego-sé si identifica e si fonde con la Beatitudine di Dio, il dolore cessa di esistere. Quando l’ego-sé si fonde con la Saggezza Superiore (Jnana), l’errore non avviene più. Baba

11.1.11 Dio è come il fuoco e voi siete il carbone: quando il carbone viene a contatto col fuoco, diventa uno con esso. Similmente, quando voi venite a contatto con Dio, diventate uno con Lui. Incarnazioni dell’Amore! Tutti voi siete messaggeri di Dio. Soltanto Dio è importante; lo zero acquista importanza solamente quando il numero uno lo precede. La luna è zero, il sole è zero, il mondo è zero: soltanto Dio è l’Eroe*. Tutto diventa un niente in assenza del suo Eroe; abbiate fiducia totale nell’Eroe, Dio. Un eroe diventa zero se dimentica Dio. Non date mai spazio ad alcun dubbio su di Lui: così avrete successo sicuramente. Baba

12.1.11 Tutti hanno bisogno della concentrazione unidirezionale. Per sviluppare il potere di concentrazione, l’esercizio fisico e i giochi sono essenziali; essi servono a promuovere la forma fisica e la salute mentale e devono essere praticati principalmente per mantenere il corpo efficiente. Oltre a mantenere il corpo in forma, è egualmente fondamentale aumentare la purezza e sviluppare la grandezza di cuore. L’umanità vera sboccia soltanto quando il corpo, la mente e lo spirito sono sviluppati armoniosamente. L’entusiasmo e l’impegno che le persone mostrano nello sport dovrebbe manifestarsi anche nelle sfere della moralità e della spiritualità. Voi dovete sforzarvi di sperimentare la Divinità che permea la cultura sacra di Bharat il cui motto benedicente è “Possano tutti i viventi essere felici! (Samastha Lokah Sukhino Bhavanthu!)”. Baba

13.1.11 L’obiettivo chiave dell’educazione è la cultura della mente e dello spirito; questo è molto simile all’agricoltura che fornisce cibo e vestiario all’uomo: noi abbiamo bisogno delle granaglie (Dhanya) per sostenere il corpo e della meditazione (Dhyana) per sostenere lo spirito. In agricoltura, si prepara il terreno, si semina, si nutrono le piante con i fertilizzanti e si miete il raccolto; nella cultura del cuore dobbiamo arare il campo del cuore (Hrudaya-Kshetra), eliminare le erbe infestanti e la vegetazione selvatica e seminare. Le erbe infestanti sono le tendenze, le attitudini e le abitudini nocive, i fertilizzanti sono la devozione e la dedizione, l’acqua che aiuta le piante a crescere è la virtù dell’amore, i semi sono i Nomi di Dio che sono immagazzinati nel cuore purificato; il raccolto, premio di tutta questa disciplina spirituale, è la saggezza. Baba

14.1.11 Io sono davvero colmo di gioia quando vedo gente che, impegnata in un lavoro duro, sacrifica le proprie comodità personali per far felici gli altri; ciò di cui il mondo ha bisogno è il lavoro fatto con questo spirito. Ognuno di voi ha in sé la Divinità, la Verità e la Dolcezza, soltanto che voi non sapete come manifestare questa Divinità, come mostrare questa Verità e come gustare questa Dolcezza. Il coraggio è il tonico che favorisce la salute e la forza sia fisiche che mentali; abbandonate il dubbio, l’esitazione e la paura, non date alcuna possibilità a questi sentimenti di mettere radici nella vostra mente. Per mezzo della forza Divina interiore di cui siete dotati, voi potete ottenere qualunque cosa, potete persino diventare Dio. Baba

15.1.11 Il servizio è un’espressione di gratitudine verso la società e non dovrebbe esser fatto con uno spirito di benevolenza o per ottenere qualche altro obiettivo egoistico, dovrebbe procedere dalla consapevolezza di ciò che si deve alla collettività. Voi dovete comprendere che, facendo servizio, vi migliorate. Il vostro nome, la fama, tutte le comodità di cui godete provengono dalla società e la semplice gratitudine richiede che la si serva in quanto fonte di tutti i benefici ricevuti dall’uomo. Ciò che necessita per il servizio non sono il denaro e i mezzi materiali; il primo requisito è un cuore amorevole. Tutto il servizio fatto senza il cuore colmo d’amore è arido come la polvere; riempite d’amore i vostri cuori: quando siete immersi nello spirito e pieni d’amore, tutto vi appare buono e bello. Baba

16.1.11 Naturalmente, in tutto il mondo, gli aspiranti spirituali sono impegnati nella ripetizione del Nome e nella meditazione ma, a monte, essi devono aver chiaro lo scopo di queste due attività; senza questa conoscenza, la gente crede che esse siano rivolte al mondo oggettivo, capaci di soddisfare i desideri delle cose del mondo e spera di dimostrare il proprio valore raggiungendo obiettivi sensoriali! Questo è un errore grave: la ripetizione del Nome di Dio e la meditazione servono ad acquisire la concentrazione unidirezionale sul Signore. Baba

17.1.11 Finché persiste l’attaccamento al corpo materiale e ai possedimenti, l’adorazione di un simbolo materiale è necessaria; essa è solamente un mezzo ma molti condannano l’adorazione dei simboli come una superstizione. Ciò non è corretto: se non si medita su qualche Forma, amare Dio o adorarLo è impossibile. Questo è uno stadio necessario nel processo del vivere e lo si deve accettare come tale. Il valore di un albero si calcola in base ai suoi frutti: l’adorazione degli idoli è ed è stata per molti un aiuto grande al fine di sperimentare il Principio Divino. Baba

18.1.11 Le cose principali da considerare non sono a qual costo abbiamo pregato il Signore, il numero di anni che abbiamo dedicato a questo, le regole e i regolamenti cui ci siamo uniformati o il numero di volte in cui ci siamo rivolti a Lui; le considerazioni importanti sono: con che atteggiamento mentale abbiamo pregato, con quanta pazienza abbiamo aspettato il risultato, con quale unidirezionalità abbiamo anelato alla Beatitudine Divina, indipendentemente dal quando sarebbe giunta e dalla felicità terrena, senza stancarci e con attenzione costante a noi stessi, alla meditazione e ai nostri doveri. Per quanto possibile, voi dovete dirigere la mente a tutte le cose sante che portano dolcezza e alla gioia che si ottiene dal Signore. Baba

19.1.11 La mente non dovrebbe vagabondare in giro indiscriminatamente come la mosca che si sofferma nella pasticceria e corre dietro ai carri di immondizia; essa deve essere educata a comprendere la dolcezza del primo posto e l’impurità del secondo in modo che possa non abbandonare il negozio di dolciumi per seguire il carro dei rifiuti. Tale insegnamento, quando viene impartito alla mente, si definisce meditazione. Guardate invece l’ape! Essa entra in contatto soltanto con la dolcezza, si avvicina solamente ai fiori colmi di nettare e non è attratta da nessun altro luogo, non ci va affatto. In modo simile, voi dovete abbandonare tutto l’interesse verso le attrattive sensorie. Baba

20.1.11 Per liberarsi dalla successione delle morti, l’unico mezzo è “Conoscere Lui”. Non pensate di essere dei peccatori perché voi siete gli eredi della Beatitudine eterna (Ananda), voi siete immagini di Dio, siete sacri, completi per natura. C’è un peccato più grande del definire “peccatori” degli esseri come voi? Quando accettate l’appellativo di “peccatori”, voi vi disonorate, vi diffamate. Sorgete! Gettate via la convinzione di essere il corpo, non lasciatevi ingannare da quest’idea: voi siete l’Atma, siete gocce di Amrita, di Immortalità che non conosce inizio né fine. Tutte le cose materiali sono vostri schiavi incatenati, non voi schiavi loro. Baba

21.1.11 Come possono, coloro che sono consapevoli solamente dei meri piaceri sensori, conoscere la Verità Suprema? La brama per i piaceri procurati dai sensi nasconde la Verità all’occhio interiore; tale desiderio intenso si manifesta in molti modi generando sempre più desideri e causando un bisogno di agire sempre maggiore. Ciò nasconde la Verità agli occhi come una schermatura; il riconoscimento di questo velo spesso è un grande passo per il progresso spirituale. Questo è il Principio dell’illusione (Maya) del Vedanta. Da tempo immemorabile, la Verità, sebbene auto-evidente, è stata nascosta alla gente da questa cortina. Fortunati sono coloro che ottennero forza spirituale grande ritenendo Dio loro padre, madre, Guru, amico ed amato; essi Lo adorarono come più caro di chiunque e di qualunque cosa all’ora e sempre. Baba

22.1.11 La ripetizione del Nome di Dio e la meditazione non dovrebbero mai venir giudicate secondo criteri esteriori ma considerando i loro effetti interiori. Se qualcuno oscilla tra l’impazienza e l’indolenza e se si preoccupa di continuo “Perché non è ancora arrivato? Perché è ancora lontano?”, tutto si aggiusta semplicemente con la ripetizione del Nome e la meditazione fatte con un occhio ai loro frutti. Il risultato della ripetizione del Nome Divino e della meditazione è lo spostamento della focalizzazione dall’esterno all’interno vedendo la realtà della Beatitudine Atmica. Per questa trasformazione, bisogna essere sempre attivi e fiduciosi, indipendentemente dal tempo che necessita e dalle difficoltà che si incontrano, senza calcolare il costo, il tempo o la seccatura. Bisogna aspettare la discesa della Grazia del Signore; questa attesa è di per sé una parte dell’austerità della meditazione. Attenersi infallibilmente ad un voto è austerità. Baba

23.1.11 Quando ottenete il controllo dei sensi, la pulizia della mente, la concentrazione e il silenzio interiore, ciò che appariva una necessità logica sorge allora sulla consapevolezza purificata come Volontà Impersonale Positiva Permanente (Prajnanam Brahma). Attraverso la pratica incessante di Verità, Rettitudine e Fermezza, la Divinità quiescente nell’individuo viene indotta a manifestarsi nella vita quotidiana e trasforma ogni giorno nella gioia di amare veramente. Prendete consapevolezza della Realtà Suprema, respirateLa, bagnatevici, viveteci dentro: Essa diverrà tutti voi e voi diverrete Divini, totalmente. Baba

24.1.11 Sul sentiero puro e sereno della meditazione, voi considererete la ripetizione del Nome Sacro e la meditazione stessa come un dovere e sopporterete qualunque disagio per amore di queste pratiche. La vostra certezza della semplice illusorietà di questo mondo sarà totale per cui farete il bene in ogni condizione e occasione, desidererete soltanto il bene di tutti e amerete sempre tutti. Voi passerete il tempo meditando ininterrottamente sul Signore e ricordandoLo e non desidererete neppure il frutto di queste pratiche, vi rimetterete totalmente a Lui. Baba

25.1.11 Se voi anelate ai frutti delle vostre azioni ad ogni passo, siete dominati dalla passione. Se il frutto non è disponibile, la fiacchezza e il disgusto sopraffanno gradualmente l’aspirante spirituale e la ripetizione del Nome e la meditazione inaridiscono. Questo è il Sentiero Rajasico, irrequieto e passionale. Ad alcuni, il Signore viene in mente soltanto nei momenti di pericolo o di sofferenza acuta, quando sono vittime di perdite o dolori; allora, tali persone pregano e fanno voti di organizzare delle adorazioni rituali, offrono cibi particolari, innalzano un tempio al Signore, ecc. Essi calcolano la quantità di cibo offerto, il tributo posto ai Suoi Piedi, il numero delle prostrazioni fatte, le volte che hanno girato attorno al tempio e chiedono un compenso adeguato! Per coloro che adottano questo atteggiamento nella meditazione e seguono l’ottuso sentiero Tamasico, la mente e l’intelletto non possono mai essere puri. Baba

26.1.11 Oggi la gente pensa erroneamente che la spiritualità non abbia relazione con la vita secolare e vice versa ma la Divinità vera è una combinazione di spiritualità e obblighi sociali. L’unità nazionale e l’armonia sociale sono fondate sulla spiritualità ed è il Divino che collega la spiritualità e l’esistenza sociale. Il Creatore e la Creazione (Prakriti) sono commisti inestricabilmente per cui non si deve considerare Dio separato dalla Creazione: vedete Dio nel cosmo. Prendete, per esempio, un boccale d’argento: chi nota l’argento nel boccale pensa soltanto al materiale di base e non alla forma dell’oggetto mentre chi lo vede come un boccale può non notare che è fatto con il metallo “argento”; soltanto la persona che può riconoscere sia l’argento che il boccale è capace di riscontrare che è un boccale d’argento. Similmente, senza Creatore non c’è Creazione eppure la maggior parte della gente vede soltanto la Creazione e pochissimi la riconoscono come proiezione del Creatore. E’ essenziale che ogni essere umano comprenda che, senza Dio, non può esserci alcun Cosmo. Baba

27.1.11 Come ogni individuo è una entità unica, ogni nazione ha una individualità peculiare. Ogni persona è differente dalle altre per certe caratteristiche ed è dotata di alcune qualità particolari che sono solamente sue; così, ogni nazione ha aspetti singolari che non si riscontrano in altre. Ogni individuo deve svolgere un ruolo come parte del sistema; il suo Karma o attività precedente ha determinato per lui una linea speciale, un percorso. La storia delle nazioni è simile: ognuna deve espletare un ruolo già predisposto dal suo destino, ognuna deve portare un suo messaggio specifico alla comunità mondiale. Baba

28.1.11 Lo scopo effettivo della ripetizione del Nome Divino e del fare meditazione è quello di purificare la mente e l’intelletto. A questo fine, la meditazione pura e serena è la cosa migliore. La mente e l’intelletto, quando col tempo diventano puri, giungono alla consapevolezza dell’Atma e rifulgono della Sua luce. Colui in cui questa comprensione splende pienamente è chiamato Saggio (Rishi). Si dice che “Chi conosce l’Atma diventa l’Atma stesso (Brahmavid Brahmaiva Bhavathi)”; lo scopo della vita è la comprensione e l’attuazione dell’unità con l’Atma. Baba

29.1.11 La Creazione comporta il mettere insieme delle sostanze; nel tempo, ciò che è stato messo insieme deve separarsi ed essere liberato. L’individuo è stato creato e quindi, un giorno, deve perire. Alcuni nascono fortunati, per cui vivono sereni e in salute, mentre altri nascono disgraziati; pochi ancora vengono al mondo affetti da deformità fisiche o mentali. Chi li ha feriti o menomati? Dio non è la causa di queste differenze. Quando qualcosa di particolare vien fatto di continuo diventa un’abitudine, una capacità, è vero? Quindi la capacità o la costituzione di un neonato deve esser dovuta a una ripetizione continua effettuata molto, molto tempo addietro. La sofferenza, la miseria, la menomazione o la salute e la serenità sono le conseguenze di azioni a cui l’individuo si è dedicato in vite precedenti. Abbandonate quindi la violenza: tutti devono vivere in pace e armonia senza causare o soffrire ingiustizia. Baba

30.1.11 Dovunque possiate essere, in qualunque paese, non date spazio a differenze basate sulla religione. Non abbandonate la vostra religione, aderite alla vostra fede e tradizione. Quando le differenze tra le religioni vengono abbandonate, in voi sboccia l’amore e, quando l’amore cresce, si può avere la visione diretta di Dio. Senza amore, le semplici preghiere verbali non servono a niente. Comprendete che l’Amore, che è presente in tutti, è il medesimo ed è questo legame comune di Amore di Dio che unisce tutti. Baba

31.1.11 C’è una relazione stretta e reciproca tra il corpo e le attitudini e sensazioni della mente per cui il corpo fisico evidenzia i sentimenti delle persone, la postura e l’aspetto aiutano a scoprire ciò che esse sentono. Per esempio: si può mostrare devozione con le maniche della camicia arrotolate e le mani strette a pugno? E’ possibile esibire rabbia, odio o crudeltà seduti per terra con le ginocchia raccolte, gli occhi semichiusi e le mani giunte in alto sopra la testa? Questa è la ragione per cui i Rishi antichi consigliavano agli aspiranti di assumere posizioni appropriate durante la preghiera e la meditazione. Essi vedevano che tramite le posizioni garbate del corpo si può controllare la volubilità della mente. Baba