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Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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pensieri:2002:200204

04 - Aprile 2002

Pensieri del giorno di Sri Sathya Sai Baba

APRILE 2002

1.4.02 L’uomo nasce con istinti animali; la grandezza umana consiste nel fatto che l'uomo, attraverso uno sforzo sincero e cosciente, è capace di vincere il male che si trova dentro di lui. Negli altri animali, invece, a prescindere dal grado di addestramento, gli istinti fondamentali rimangono bassi e pronti ad esplodere alla minima provocazione. L’uomo è capace di elevarsi a livelli più alti di evoluzione spirituale; questo è il motivo per cui nascere come esseri umani è considerato un raro dono. Baba

2.4.02 Si deve esercitare il controllo sui desideri. Tutto a questo mondo deve seguire delle regole. Senza disciplina e senza restrizioni, l'uomo si distruggerà. Egli deve imparare questa legge dalla Natura: il sole, la luna e le stelle sono soggetti a queste leggi. In Natura tutte le cose obbediscono alle rispettive regole di condotta, e questo è valido anche per gli uccelli e per tutte le altre bestie: essi esercitano un controllo sui propri organi di senso, mentre l'uomo, sebbene sia stato benedetto con i doni dell'intelletto e della capacità di discriminazione, non accetta alcuna restrizione. Gli uccelli e gli altri animali non hanno regole di condotta prescritte (samskara), mentre per l'uomo queste regole fungono da indicatori stradali per il suo cammino; ciò che accompagna l' uomo al suo destino finale non sono le acquisizioni mondane (samsara), ma le buone azioni (samskara). Baba

3.4.02 Dicono che l'uomo sia una scimmia che ha perso la coda. Bene, ma l'uomo deve ancora perdere molti altri attributi scimmieschi prima di potersi definire tale. Egli deve divenire cosciente della relazione intrinseca esistente fra corpo, sensi e mente e della loro natura transeunte. L'intelletto (Buddhi) è la fonte della capacità decisionale dell'uomo ed è conosciuto come 'Antah-karana' (1); esso riduce la confusione, calma i conflitti e dissipa i dubbi. Quando diciamo: 'la mia voce interiore', ci riferiamo al nostro intelletto (Buddhi). Baba (1) Antah-karana (n): l'organo interno, la 'mente' nella sua totale estensione e nelle sue diverse modificazioni o funzioni, e cioè: l'intelletto (buddhi); il senso dell'io (ahamkara); la memoria proiettiva, deposito delle tendenze o predisposizioni subconscie (citta); e la mente empirica selettiva (manas).

4.4.02 Immaginatevi, come esempio, che un gatto uccida il vostro pappagallino. Questa azione, ai vostri occhi, sarà terribile, e vi arrabbierete. Ma quando lo stesso gatto ucciderà un ratto, ne sarete contenti. In entrambi i casi avete assistito ad un'uccisione, ma la reazione della vostra mente è stata diversa. Perché? A causa dell'azione del vostro intelletto (Buddhi)e della vostra capacità di discriminazione. Questa qualità, fra tutti gli esseri viventi, esiste solo nell'uomo, ed è soltanto essa che gli permette di raggiungere uno stato di pace e di felicità. Baba

5.4.02 L'attaccamento e l'odio portano all'esperienza del karma (cioè delle azioni e delle loro conseguenze). L'attaccamento (raaga) e l'avversione (dwesha) generano azioni di vario tipo. Queste azioni, a loro volta, sono la causa della nascita in un corpo (deha) o in un altro. Ne consegue che la causa primaria della nascita umana (janma) sono le azioni (karma). Se le vostre azioni sono buone, otterrete una buona nascita, in quanto essa altro non è che il riassunto delle vostre azioni. Infatti è la natura della nostra nascita a determinare i nostri attaccamenti e le nostre avversioni. Baba

6.4.02 La mente è alla base delle azioni dell'occhio, dell'orecchio e della lingua. Nello stato di veglia, l'occhio vede, l'orecchio ode e la lingua parla; nello stato di sogno, gli occhi, le orecchie e la lingua non sono operativi: è solo la mente che vede, sente e parla, diventando essa stessa l'operatore interno di tutti gli organi di senso. Senza il controllo della mente, l'uomo non può aver pace neppure per un momento; chi desidera condurre una vita felice e pacifica, deve riuscire ad esercitare il controllo sui propri sensi. L'uomo oggi ha perso la pace mentale perché non ha il controllo dei sensi. Baba

7.4.02 L'uomo ha cinque sensi: l'udito, il tatto, la vista, il gusto e l'odorato. Essi sono basati sui cinque elementi: l'etere, l'aria, il fuoco, l'acqua e la terra. La terra è l'elemento più grossolano; l'acqua è più sottile e più pervadente della terra e il fuoco è più sottile e più pervadente dell'acqua. L'aria è ancora più sottile del fuoco e molto più pervadente di esso. In questo ordine crescente di sottigliezza, ciascun elemento possiede una pervadenza maggiore del precedente: con l'aumentare della sottigliezza, anche la pervadenza cresce. Nel processo inverso, al diminuire della sottigliezza, aumenta la densità e la pervadenza si contrae. Per questo l'aria è meno sottile e più grossolana dell'etere; il fuoco è più grossolano e meno pervadente dell'aria e la terra è la più grossolana e le meno pervadente. Baba

8.4.02 L'uomo, per natura, tende a cercare di soddisfare i desideri che gli nascono dentro o che vengono stimolati in lui dall'esterno, ad opera dei sensi. Molto spesso essi sono deleteri: è così che l'uomo rovina se stesso. Non c'è dubbio che le comodità fisiche, entro certi limiti, siano necessarie, ma devono essere limitate alle necessità basilari della natura. Il cibo è essenziale, ma dev'essere sano e sattvico (1). Qualsiasi eccesso è negativo e porta l'uomo alla sofferenza. Fino a quando rimane qualche desiderio, l'uomo è soggetto alla paura ed all'insicurezza. Baba (1) “Sattva” è la qualità della purezza, della pace, dell'armonia. In generale per “cibo sattvico” si intende cibo crudo, o poco cotto, fresco, non denaturato dalla cottura o dalla conservazione, in grado di dispensare l'energia, vegetariano, assunto in quantità limitate; non deve nutrire o stimolare le passioni, né rendere pigri e ottusi.

9.4.02 Al giorno d'oggi, l'uomo desidera ardentemente gustare i piaceri che gli possono derivare dai propri sensi. Sin dalla fanciullezza e fino all'età adulta, egli è ostinato e caparbio, e questo gli fa dimenticare il vero scopo della sua istruzione: ambisce infatti a diventare un grande studioso, un uomo d'affari, un medico, un attore, etc. Egli dimentica così il vero valore dell'essere umano, diventando schiavo dei propri desideri impuri. Fra tutti gli esseri viventi, solo l'uomo ha desideri insaziabili, sostenuti dall'avidità. I desideri vengono decisi e si formano in base a pregiudizi e a fantasie personali. Essi sono necessità impellenti e momentanee, che esigono immediata soddisfazione. Baba

10.4.02 Tutte le cose ed i piaceri del mondo sono temporanei. Nel mondo non c'è limite ai desideri per le cose materiali: un desiderio soddisfatto ne metterà a fuoco molti altri, in quanto il desiderio moltiplica i desideri. Limitate la vostra avidità ed i vostri desideri superflui, vestite semplicemente e pettinatevi i capelli modestamente, parlate con semplicità e mantenete sempre un atteggiamento umile nei rapporti col vostro prossimo. Il nemico principale dell'uomo è l'ego. Molti sono riusciti a superare la rabbia, la superbia, il desiderio sessuale, l'avidità, l'odio e l'attaccamento. Ma raro è l'eroe che è riuscito a demolire del tutto l'ego; esso vi ostacola perché è geloso quando voi cercate di dominare la mente con continuità. Baba

11.4.02 La mente umana vuole percorrere il giusto sentiero, ma l'uomo ha sei nemici interiori dentro di sé, che sono le cicatrici lasciate dalle vite precedenti, da lui vissute come animale, belva o uccello. Tracce della sua natura bestiale, posseduta nelle molteplici vite vissute da animale, prima che nascesse in forma umana, persistono ancora in lui. Se è agitato e coinvolto in argomentazioni inutili, su questioni al di là della sua comprensione, egli esprime la sua natura di pecora. Quando passa da un ideale ad un altro, senza restare realmente coinvolto in nessuno di essi, è in preda alla sua natura di scimmia. I sei nemici dell'uomo sono: la superbia, la rabbia, la lussuria, l'odio, l'avidità e l'attaccamento. Baba

12.4.02 Il corpo è conosciuto come “deha”, che significa: “ciò che è consumato dal fuoco”. Esso viene consumato dalle fiamme del desiderio nel periodo in cui la vita persiste e carbonizzato sulla pira funebre quando la vita lo abbandona. Esso comincia già a bruciare alla fiamma delle ansietà e della paura mentre è ancora vivo! C'è un'altra parola che lo identifica, “sareera”, il cui significato è: “ciò che deperisce, ciò che si consuma e si logora”. In vita, il corpo è afflitto da esigenze e desideri, che lo privano della pace, e da morto diventa polvere. Comincia la sua carriera come una palla di carne, presto diventa un neonato tenero e pieno di fascino e poi un bambino vivace; in seguito si trasforma in un giovane attraente, forte e diritto, e più tardi si riduce alla patetica figura che caratterizza l'età senile. Per questo viene denominato “sareera”;e l'uomo, che vive dentro di esso, si chiama “sareeri”. Baba

13.4.02 Il corpo che l'uomo occupa è essenzialmente il ricettacolo di Dio: esso è il tempio in cui Dio è installato e del quale Dio è il padrone; non si merita tutta l'attenzione che gli dedicate per soddisfare i suoi desideri. È equipaggiato con strumenti di gran valore, che possono aiutarvi nel “viaggio”, ma che voi usate raramente. I sensi vi portano le impressioni dal mondo esterno, ma voi non giudicate queste impressioni alla luce della pietra di paragone di una chiara discriminazione o di una mente equilibrata. Non procedete da uno scalino all'altro nella marcia verso l'eliminazione dell'ego e l'unione nell'Uno. Baba

14.4.02 Una cassaforte è essenziale per tenere al sicuro i gioielli; allo stesso modo anche il corpo è essenziale per tenere al sicuro i preziosi doni della virtù, della fede, dell'amore e della discriminazione. I genitori ci hanno fornito questo corpo, perciò dobbiamo mostrare loro il nostro rispetto, tramite parole, azioni ed un comportamento adeguati. Baba

15.4.02 Tutti sono eguali nella nascita e nella morte: le differenze intervengono solo negli intervalli. Sia il re che il mendicante nascono nudi. Dormono in silenzio, allo stesso modo, ed alla fine entrambi abbandonano questa vita, senza neppure lasciare un recapito. La durata della vita è sotto il controllo di Colui che ve l'ha data, il Creatore: non dipende da quante calorie sono contenute nel cibo che consumate. Il corpo è il tempio di Dio, in quanto l'Atma risiede in esso, pertanto è vostro dovere mantenere il vostro corpo pulito ed in buone condizioni. Baba

16.4.02 In genere i peccati si commettono per mezzo del corpo: lo stimolo viene dalla mente ed i sensi compiono l'azione. Non c'è alcuna reale connessione fra i sensi, la mente e il corpo da un lato, e l'Atma dall'altro. L'uomo è una mistura di corpo ed anima (Atma): la casa e l'abitante (Kshetra e Kshetrajna). Potrebbe anche essere considerato come “Natura” e “Dio” (Prakriti e Paramatma). Il corpo umano è un premio concesso all'anima (Atma) dopo molte vite di attività meritevoli, ed è considerato una barca, con la quale possiamo attraversare l'oceano del cambiamento (Samsara). Baba

17.4.02 Il distacco, la fede e l'Amore: questi sono i pilastri su cui poggia la Pace (Shanti). Dei tre, la fede è cruciale, perché, senza di essa, la pratica spirituale (Sadhana) è solo un rito privo di significato. Solo il distacco può rendere efficace la pratica spirituale; la fede vi nutre durante l'agonia della separazione da Dio; l'Amore illumina il sentiero. Dio vi garantisce ciò di cui avete bisogno e ciò che meritate; non dovete chiedere, e non c'è ragione di lamentarsi. Siate contenti: niente accade che non sia la Sua volontà. Baba

18.4.02 Il Signore è vicinissimo a te. Fai scorrere via la porta dell'illusione, sposta la tenda dell'ignoranza, apri l'occhio chiuso: Egli ti sta davanti! È la nebbia dei piaceri sensuali a nasconderteLo. Accendi la luce: l'oscurità si dissolverà e Lui ti diventerà visibile. Baba

19.4.02 L'azione (karma) purifica la mente, se viene compiuta come atto di dedicazione, lasciando le conseguenze alla volontà del Signore. Il pentimento salva dalla perdizione persino i peccatori. Nessuna cerimonia di espiazione è efficace quanto un pentimento sincero. Baba

20.4.02 “Svegliatevi, alzatevi e non fermatevi fino a quando non avrete raggiunto lo scopo” (“Uththishta, Jagratha, Prapyavarannibodhatha”). Ma non si tratta di camminare per arrivare alla meta, perché essa non è un luogo fisico da raggiungere. È l'apertura dell'occhio spirituale, la rimozione del male, lo svegliarsi dal sogno, l'accensione della lampada della Saggezza (Jnanadeepa). Baba

21.4.02 Abbiate una fede assoluta nel fatto che il corpo è un tempio. Qualcuno utilizzerebbe un tempio per scopi non sacri? Perciò fate un uso appropriato del vostro corpo. Questo tempio ha molte porte, ma quelle dei sensi come le orecchie, gli occhi e la bocca sono molto importanti. Non permettete a nessuna manifestazione del male di entrare attraverso queste porte nel vostro corpo e nella vostra mente. Baba

22.4.02 “Se solo avrete fede nel Nome, vi dico in verità che non avrete bisogno di sforzarvi a descrivermi i vostri desideri ed i vostri bisogni, perché io li esaudirò e soddisferò, anche senza che voi me li comunichiate. Se avrete sempre il Nome puro e splendente sulla lingua e la Forma che esso simboleggia davanti al vostro occhio spirituale ed alla vostra visione mentale, niente potrà farvi del male”. Baba

23.4.02 L'uomo e Dio (Nara e Narayana) sono come il ferro e la calamita. Dio per Sua natura attrae a Sé l'uomo, in quanto nell'uomo dimora il Divino. Spesso crediamo che Dio ci abbia abbandonati. In realtà il pezzo di ferro (l'uomo) è ricoperto da uno strato troppo spesso di ruggine e di sporco, che gli impedisce di realizzare i propri difetti, cosa per la quale egli si affretta a biasimare Dio (la calamita). Baba

24.4.02 Come potete pensare che Sai sia contento di voi, se i vostri pensieri non sono buoni, se le vostre parole non sono amabili, se le vostre azioni non sono corrette? Pensare bene, parlare con dolcezza, agire rettamente: questa è la vera educazione. Al fine di condurre una vita degna di essere vissuta, una vita che abbia uno scopo, l'uomo deve riconoscere il vero significato del corpo, dei sensi, della mente e dell'intelletto e sapere come usarli con intelligenza ed efficacia. La causa principale della confusione e dello sconcerto dell'umanità è che il novanta per cento della gente vive la propria vita senza capirlo. Baba

25.4.02 Il corpo, i sensi, la mente e l'intelletto non hanno una propria consapevolezza (Chaithanya), essi sono solamente strumenti dell'individuo. Il corpo è inerte; alla nascita è solamente un piccolo fagotto di carne che cresce e si trasforma in un bel giovane, poi, col sopraggiungere della vecchiaia, diventa debole. Questo processo fa credere all'uomo che il corpo abbia una sua propria consapevolezza. Ma non è il corpo la causa della sua stessa crescita e trasformazione, esso è solamente una casa di cura temporanea per lo Spirito (Atma). Il Vedanta dichiara che il corpo è il tabernacolo che contiene lo Spirito Eterno. Baba

26.4.02 Il corpo umano è ricettacolo di innumerevoli microbi e parassiti, nessuno sfugge a queste inevitabili sorgenti di malattia. Ma è possibile superare facilmente questa sofferenza, sviluppando sentimenti di compassione verso tutti gli esseri e pensieri che fanno fiorire e diffondere l'Amore. La malattia, sia fisica che mentale, è una reazione che si manifesta nel corpo a causa del veleno della mente. Solamente una mente incontaminata può garantire una salute duratura. Baba

27.4.02 Coloro che identificano se stessi con il corpo, si perdono nei piaceri carnali. La concentrazione sulle gratificazioni sensuali, sulla rabbia, la violenza e l'odio sviluppa queste caratteristiche bestiali. Ma le caratteristiche della vera natura umana sono l'amore, la tolleranza, il distacco, la rinuncia e la verità. Coloro che basano la vita sull'intelligenza, raggiungono una realizzazione intellettuale e la pura beatitudine (Ananda). Baba

28.4.02 Le tre principali necessità dell'uomo nella vita quotidiana, per le quali egli ha un desiderio istintivo, sono: cibo e bevande per il suo sostentamento, abbigliamento da indossare ed un riparo dove avere la propria dimora ed intimità. Ma anche per quanto riguarda questi desideri naturali, l'uomo si divide in due tipi: il primo, è colui che ha un desiderio normale, il secondo, è l'uomo che coltiva un desiderio eccessivo e mal diretto. Questa seconda categoria è spinta dall'avidità che conduce inevitabilmente al dolore ed alla preoccupazione. L'attaccamento, gli affetti, la bramosia sono sentimenti che creano pregiudizio, parzialità ed illusione; essi nascondono la verità e annebbiano l'intelligenza. Il nutrimento, il vestiario e la casa devono essere necessità secondarie rispetto al bisogno dello spirito, all'educazione delle emozioni, delle passioni e degli impulsi.

29.4.02 Tutti gli uomini possiedono corpo, intelligenza e anima (Atma).Il corpo adempie ai suoi doveri sotto la spinta della mente. Gli organi di senso sono sempre attivi, ma è la mente che gode dei risultati prodotti. Oltre la mente esiste l'intelletto (Buddhi).Quando la mente è guidata dall'intelletto, sperimenta gioia genuina. Tutte le azioni devono essere valutate per poter determinare se esse conducono a risultati buoni o cattivi. Quando la discriminazione non è esercitata, la mente diventa cieca. E' l'anima che attiva la mente ed illumina l'intelligenza. Baba

30.4.02 Dove si trova la mente dentro il corpo umano? Potete paragonare il corpo ad un'auto. I vostri occhi sono i fari; lo stomaco è il serbatoio della benzina; la bocca è il clacson; la mente è il volante, mentre la rettitudine (Dharma), la prosperità (Artha),il desiderio (Kama) e la liberazione (Moksa), sono le quattro ruote. L'aria che si trova nelle gomme è la fede, che, per poter fare un viaggio piacevole in questa vita, deve essere regolarmente controllata e pompata nei pneumatici. L'intelligenza, infine, è l'interruttore. Durante la sua vita l'uomo deve sviluppare alcune qualità, mentre deve distruggerne altre. Baba

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